Fare castelli in aria con le case che abitiamo

Fare castelli in aria con le case che abitiamo è un nuovo progetto dell’architetto Fabrizio Polledro  che ha coinvolto l’artista Corrado Bonomi con lo scopo di fondere arte e architettura attraverso  l’approccio ironico del “fare castelli in Aria”, utilizzando nuvole di cotone come simboli urbani unici, per lanciare un messaggio importante e suscitare l’attenzione al futuro delle riqualificazioni, promuovendo il coinvolgimento comunitario e l’innovazione.

L‘espressione “fare castelli in aria” viene usata in questo contesto per indicare l’atto di progettare o fantasticare su qualcosa di irrealizzabile o improbabile, ideando piani o sogni che potrebbero non avere basi concrete o realizzabili. Immaginare qualcosa che potrebbe non diventare realtà, proprio come potrebbe accadere se venisse interrotto il flusso di idee, progetti e azioni promosso dal Green Deal europeo, spesso rallentato da chi non ha la capacità di mettere a fuoco lo scenario delle ricadute positive in tutte le direzioni che si potrebbero  verificare attraverso  le riqualificazioni degli edifici comuni.

All’idea di progetto architettonico  si inserisce l’arte come valore aggiunto per  farci percepire cose inaspettate con un trasporto emozionale che soltanto le parole, da sole, non potrebbero fornire. È soprattutto in questa prospettiva che si possono veicolare grandi messaggi, che aiutano a focalizzare la nostra contemporaneità e a promuovere idee spingendole al di là di qualsiasi tecnicismo.

Sette sono le nuvole realizzate in questa prima fase del progetto da Corrado Bonomi e Fabrizio Polledro che hanno unito due personali narrazioni in un unico messaggio, ironico, in bilico tra arte e architettura con lo scopo di rappresentare l’inizio di un cambiamento continuo, premiando il contributo attivo alla riqualificazione urbana e promuovendo la consapevolezza dell’importanza di progetti sostenibili a livello europeo.  Sulle nuvole al posto dei castelli sono collocati edifici di periferia grandi e squadrati, che provengono dai quartieri popolari delle nostre città, tutti uguali agli occhi esterni ma unici per chi li abita, come se fossero dei castelli.

Queste le parole di Fabrizio Polledro per raccontare il progetto: volevo attirare l’attenzione sulle persone che subiscono la crisi energetica, rivolgendomi a chi potrebbe incidere positivamente sul futuro dell’abitare. Se gli attivisti del clima bloccano strade, occupano piazze e paralizzano il traffico, io mi sono ricordato degli abitanti che ho incontrato durante le attività di riqualificazione energetica in periferia. Ho scelto di coinvolgere in questo  mio progetto Corrado Bonomi che da vent’anni, allestisce quest’opera suggestiva, Castelli in aria. Insieme abbiamo portato sulle sue nuvole dei nuovi castelli. I castelli di oggi sono edifici qualunque dove abitano persone qualunque. Ogni edificio è vero, esiste e ha un indirizzo esatto tra Torino e la sua periferia. Ogni edificio rappresenta la realtà.

Delle sette nuvole a oggi realizzate, la prima è stata collocata a Torino, alcune sono state donate a persone individuate tra coloro che hanno contribuito fortemente a migliorare, con le loro idee e con il loro lavoro, il benessere delle persone tramite la spinta della riqualificazione del costruito.
Altre indirizzate per incoraggiare a non interrompere un percorso di cambiamento iniziato in Italia dopo la pandemia, che potrebbe proseguire per molto tempo grazie al green deal europeo ora in crisi, a patto che sia se chiaramente compreso dalla società civile e dalla politica. Questi i destinatari:

Gli autori del portale olandese che hanno elaborato dutchcyclinglifestyle.com
Per gli autori, lo sviluppo sostenibile richiede un nuovo approccio che coinvolge le persone. Hanno inventato un modello di elaborazione delle immagini delle strade che stimola l’immaginazione e ci fa capire che possiamo realmente abitare in contesti rigenerati dalla creatività.

Noah Nkonge, senior manager di Equinix, azienda di Helsinki che utilizza il calore in eccesso dei loro data center per fornire energia termica agli edifici della comunità circostante. Se un singolo data center può aiutare a scaldare 4500 abitazioni, immaginiamo quanto potrebbero contribuire, in futuro, gli stessi impianti in altri territori. 

Stefan B. Wintels, Presidente di KfW Bank. Per riqualificare gli edifici di periferia sarà necessario attivare nuovi schemi di finanza climatica. Per Stefan B. Wintels, si può contribuire all’agenda verde fornendo finanziamenti a lungo termine e assumendosi rischi più elevati.

Leonardo Becchetti economista che crede negli atti generativi. Per lui, essere positivi, è quasi una forma di militanza. Quelli come Becchetti aiutano a vedere le cose in modo lucido e a capire che bisogna ridurre le distanze tra l’alto e il basso, e creare le condizioni di senso del vivere.

Federica Brancaccio, presidente ANCE È una voce autorevole nel panorama italiano delle costruzioni. Ha la possibilità di “parlare con i dati” perché conosce bene il settore delle costruzioni. Può far capire i trend alla politica ed esprimere l’opinione di un comparto fondamentale per riqualificare il costruito.

Valentino Fresia di Fresia Alluminio Spa, è AD dell’azienda omonima. Ha una capacità innata nel vedere lontano ed è la dimostrazione che con curiosità e creatività si può contribuire al benessere delle persone.

Ciarán Cuffe (MEP, Partito Verde Irlanda) L’architetto Ciarán Cuffe di Dublino, Irlanda, fa parte del gruppo politico Greens/EFA ed è stato membro del Parlamento Europeo. In questo contesto, è stato è relatore per la revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD). Il suo approccio alla direttiva è stato unico nel suo genere: per convincere alcuni italiani seduti al Parlamento, ha conversato in lingua italiana dimostrando che il dialogo è il fondamento di ogni espressione.

Adriana Miele

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