10 anni di Camera, con Lee Miller

Inaugura oggi con un’apertura serale straordinaria dalle 21 alle 24 la nuova mostra di Camera, Centro Italiano per la Fotografia sulla fotografa Lee Miller. Un’occasione per festeggiare i primi 10 anni di apertura di Camera e per dare il via alla nuova esposizione aperta fino al 1° febbraio 2026.

In questi 10 anni le pareti di Camera hanno ospitato le opere di grandi e grandissimi fotografi di calibro mondiale che hanno catturato la storia passata e recente. Non solo: il Centro per la Fotografia è cresciuto, ha cambiato i suoi spazi ed evoluto i suoi allestimenti per renderli sempre più fruibili e inclusivi.

Con Lee Miller, Camera continua sul filone delle maggiori fotografe internazionali, alla “scoperta” delle loro opere. Una carriera non molto lunga, ma sicuramente intensa e prolifica a cavallo della seconda guerra mondiale. Miller ha saputo immortalare il peggio dell’umanità dandogli una cifra stilistica surreale estremamente personale: troviamo così una Londra bombardata trasformata in passerella di moda per Vogue, ma anche, sempre a Londra, la cattedrale di St Paul che sembra rigettare all’esterno le macerie dei bombardamenti.

Sfrontati e celebri sono gli scatti nella vasca da bagno dell’appartamento di Adolf Hitler a Monaco di Baviera, dopo la caduta della città nel 1945, che fanno da contraltare alle immagini dei campi di concentramento nazisti di Buchenwald e di Dachau.

Americana di nascita, si trasferisce a Parigi nel 1929 dove in pochi anni si fa notare come fotografa di moda, pur sempre vicina al movimento surrealista. Come una calamita attira attorno a sé artisti internazionali come Man Ray, Picasso, Paul Éluard e Jean Cocteau. Torna a New York, poi si sposta al Cairo in Egitto e in Inghilterra alle soglie della guerra, scegliendo la strada più pericolosa piuttosto che tornare negli Stati Uniti. Come reporter di guerra segue le truppe degli alleati nello sbarco in Normandia e nell’avanzata a Berlino, Monaco e Parigi. Qui, alla fine della guerra, la vediamo nuovamente ritratta in mezzo ai suoi vecchi amici fotografi, ma anche in compagnia di giovani artisti emergenti, quasi come a segnare il passaggio di testimone dagli anni ’30 agli anni ’50.

Come si è detto, una carriera breve ma intensa, tanto da vederla nel 1946 riversa esausta su una sedia in uno degli scatti della mostra. Interrotta la sua attività, si ritira a vita privata e si spegne nel 1977 a Chiddingly, Inghilterra, all’età di 70 anni.

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